@_matiao:

mati
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Wednesday 02 October 2024 14:10:41 GMT
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veritaa90
† :
guapo guapo guapo y guapo❣️🤩
2024-10-05 18:54:25
2
la_mili.2013
la_mili.7 :
ostia que monoo😻
2024-10-02 15:18:49
2
carolinagonsales47
😜CARO😝 :
😍😍😍
2024-11-27 01:07:58
1
karmkq
fran vigevani🌲🌲 :
sy se le olvidó que lo subio
2024-11-19 08:26:49
1
taliana0389
😘TALIANA😘 :
ma asustaste😁
2024-11-08 17:44:08
1
zoe.verpay671
Zoe :
q se sentira q mati te siga(no tengo la menos idea esas top cosas q no pasan en la vida real)
2024-10-04 03:00:10
1
_userrrrmerions_
merionsss :
Hola
2024-10-02 17:14:52
1
c.a.t.i4
cata❤️ :
me saludas mati plisss
2024-10-02 16:34:24
1
marcelamielita
🫣ALMIT@🫣 :
Hermosooo 😍😍😍😍😍😍😍
2024-10-02 14:25:50
1
dulcemariacabana
dulce 🩷 :
hola
2024-10-02 14:18:52
1
ivanpro7278
😍 :
hola
2024-10-02 14:13:07
1
leiree_grwm
leiree_grwm :
me saludas??
2024-10-02 14:13:03
1
c.h.r.i.s321
🌟🤍 :
lindo
2024-10-02 14:12:19
1
giulia.tidona6
Giulia Tidona :
😳
2025-03-31 04:30:05
0
lunasequeira326
Luna ✨😜 :
🥰
2025-03-02 04:58:27
0
la.loca989
🇵🇷👑A🥳🇵🇷 :
💋💋💋💋💋
2025-01-21 01:31:45
0
brianna28285
✝️ :
😝😝😝si
2024-12-18 08:57:47
0
andypame660
tammy❤️❤️ :
🥰🥰🥰
2024-12-14 21:24:48
0
ehymilieceamaldon
Ehymi :
❤❤❤
2024-12-03 23:33:21
0
mari2112142
🧸🎀𝙼𝙰𝚁iel🎀🧸 :
@༶🎅┈┈❄┈♛ ՏOᖴIᗩ♛┈❄┈┈🎅༶
2024-11-28 20:02:21
0
marilina_vides
mari🦋 :
estan😍😍😍😍😍😍😍😍
2024-11-26 04:08:22
0
karmkq
fran vigevani🌲🌲 :
😂
2024-11-24 06:25:36
0
user.fayer125
user Fayer125 :
🥰🥰🥰
2024-11-23 20:54:02
0
mayluu_tu.reyna
maylencitaa🗽 :
Matí tenes novia
2024-11-05 02:21:18
0
alehh.rodriguez.u
sofi👸🖤 :
🥰🥰🥰🥰🥰🥰guapo como suenpre
2024-11-04 13:52:15
0
micol655
Micolalvarez._🐆 :
quien es tu permanente??
2024-11-02 18:37:42
0
ayleen.soto6
ayleen pulseras 🖤🖤 :
🥰🥰🥰🥰🥰
2024-10-27 20:52:27
0
delfiopjxa9
Delfii🌺 :
😍😍😍😍😍😍
2024-10-23 22:59:54
0
valeriaemiok
Valeria ok :
arte🌷
2024-10-06 13:30:08
0
la_raquel_del.cele22
Raquel y cele :
ooooo
2024-10-04 15:23:06
0
yohana.salazar25
Yohana Salazar :
😍😍
2024-10-03 23:14:14
0
richardmamani665
richardmamani665 :
Hola
2024-10-03 02:04:53
0
emiix.emi
emimi.emixx :
me saludas plissss matiii💗💗💗
2024-10-02 20:05:08
0
kikosaurio1
candela 💋 :
guapoo
2024-10-02 20:01:38
0
juditmup1j0
tú amazona favorita 💗💘@ :
😍
2024-10-02 19:28:16
0
barbuu2020
Barbiii💯 :
😍😍😍
2024-10-02 18:54:16
0
bianka4381
. :
😍😍😍😻😻😻
2024-10-02 18:12:18
0
shantal_bs
@La_tati_🏐 :
holiii😊😊 me saludas plissss😅😅
2024-10-02 14:47:21
0
val12.miramarbasket
valeria_carretero :
Guapo ❤️❤️❤️
2024-10-02 14:20:05
0
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PENSIONI ITALIANE NEL CAOS! #gabanelli #pensioni #italy #tfr #economy #news #newstoday #work  #perte Pensioni, il peso del Tfr: meglio l’azienda o i fondi? Pensioni, la scelta che pesa: il Tfr come va usato? Fra dieci anni, con pensioni verosimilmente sempre più basse per la maggioranza dei lavoratori, il Tfr potrà fare la differenza tra la sopravvivenza e una vita dignitosa. La quota di Tfr accantonata ogni anno si calcola dividendo la retribuzione annua lorda per 13,5 (art. 2120 Codice civile qui). Questa somma, pagata dal datore di lavoro e rivalutata annualmente, viene liquidata alla cessazione del contratto, che sia per pensionamento, dimissioni o licenziamento. Non sempre il lavoratore è consapevole, però, che l’importo finale della liquidazione dipende anche da dove viene accantonata. La questione è particolarmente di attualità.  La pensione di chi ha iniziato a lavorare dopo il 1° gennaio 1996, verrà interamente calcolata sui contributi versati. Con la riforma Dini del 1995 (legge 335/95 qui) infatti il sistema pensionistico italiano ha abbandonato il metodo di calcolo retributivo per passare a quello contributivo. Una differenza non da poco. Con il retributivo la pensione viene calcolata sulla base degli ultimi stipendi, solitamente più alti rispetto all’inizio dell’attività lavorativa; con il contributivo, invece, l’importo della pensione è legato ai contributi versati nell’arco dell’intera vita lavorativa. Questo significa che anni di lavori precari e stipendi bassi fanno media con stipendi più alti e vanno a ridurre in modo significativo l’assegno finale. Secondo il modello di calcolo stabilito proprio dalla legge 335/95, significa per esempio che nel 2036 un insegnante di scuola superiore con 40 anni di contributi e uno stipendio netto a fine carriera di 2.036 euro andrà in pensione con 1.650 euro netti. Per un impiegato con 1.754 euro la pensione sarà di circa 1.460 euro, mentre un responsabile vendite con uno stipendio di 2.413 euro riceverà 2.031 euro.  Quanto vale il Tfr Questi calcoli mostrano quanto sia decisivo giocarsi nel migliore dei modi il Tfr, che nell’arco di una carriera può mediamente trasformarsi in 93.658 euro netti per un insegnante, 87.358 per un impiegato, 122.146 per un responsabile vendite. Gli importi rispecchiano le proiezioni del Fondo Tesoreria dell’Inps nel caso il Tfr sia lasciato in azienda, ma ci sono altre possibilità. In sostanza il valore finale dipende da come il lavoratore ha deciso di gestire il Tfr, e dalla sua propensione a prendersi dei rischi. Le tre opzioni La legge 252 del 2005 (articolo 8, comma 7 qui) prevede 3 opzioni.  1) Se entro sei mesi dalla prima assunzione non decidi a chi affidare il Tfr, la mensilità annua confluirà automaticamente nel fondo pensione stabilito dal contratto collettivo di riferimento. Si tratta di fondi che investono sui mercati finanziari e che, secondo il Centro studi e ricerche Itinerari previdenziali guidato da Alberto Brambilla (su dati della Commissione di Vigilanza sui Fondi Pensione), negli ultimi 10 anni hanno registrato rendimenti medi compresi tra il 2,2 e il 2,9%, a seconda della tipologia e del livello di rischio.  2) Puoi scegliere in autonomia a quale fondo pensione affidarlo, tra i 291 attivi che oggi raccolgono quasi 10 milioni di iscritti.  3) Puoi decidere di lasciarlo in azienda con una rivalutazione annua dell’1,5% più il 75% dell’inflazione: se l’impresa ha più di 50 dipendenti, il Tfr viene trasferito al Fondo di Tesoreria dell’Inps (legge 296/2006, articolo 1, commi 755 e 756 qui). In questo caso l’incasso è sempre garantito anche se l’azienda fallisce. Tra il 2014 e il 2024 la rivalutazione media, sempre secondo Itinerari previdenziali su dati Covip, è stata del 2,4%. Oggi il Tfr vale complessivamente 445 miliardi di euro, ma solo il 24% è affidato ai fondi pensione, mentre la maggior parte (76%) resta nelle aziende. Cosa cambia concretamente tra queste due possibilità?
PENSIONI ITALIANE NEL CAOS! #gabanelli #pensioni #italy #tfr #economy #news #newstoday #work #perte Pensioni, il peso del Tfr: meglio l’azienda o i fondi? Pensioni, la scelta che pesa: il Tfr come va usato? Fra dieci anni, con pensioni verosimilmente sempre più basse per la maggioranza dei lavoratori, il Tfr potrà fare la differenza tra la sopravvivenza e una vita dignitosa. La quota di Tfr accantonata ogni anno si calcola dividendo la retribuzione annua lorda per 13,5 (art. 2120 Codice civile qui). Questa somma, pagata dal datore di lavoro e rivalutata annualmente, viene liquidata alla cessazione del contratto, che sia per pensionamento, dimissioni o licenziamento. Non sempre il lavoratore è consapevole, però, che l’importo finale della liquidazione dipende anche da dove viene accantonata. La questione è particolarmente di attualità. La pensione di chi ha iniziato a lavorare dopo il 1° gennaio 1996, verrà interamente calcolata sui contributi versati. Con la riforma Dini del 1995 (legge 335/95 qui) infatti il sistema pensionistico italiano ha abbandonato il metodo di calcolo retributivo per passare a quello contributivo. Una differenza non da poco. Con il retributivo la pensione viene calcolata sulla base degli ultimi stipendi, solitamente più alti rispetto all’inizio dell’attività lavorativa; con il contributivo, invece, l’importo della pensione è legato ai contributi versati nell’arco dell’intera vita lavorativa. Questo significa che anni di lavori precari e stipendi bassi fanno media con stipendi più alti e vanno a ridurre in modo significativo l’assegno finale. Secondo il modello di calcolo stabilito proprio dalla legge 335/95, significa per esempio che nel 2036 un insegnante di scuola superiore con 40 anni di contributi e uno stipendio netto a fine carriera di 2.036 euro andrà in pensione con 1.650 euro netti. Per un impiegato con 1.754 euro la pensione sarà di circa 1.460 euro, mentre un responsabile vendite con uno stipendio di 2.413 euro riceverà 2.031 euro. Quanto vale il Tfr Questi calcoli mostrano quanto sia decisivo giocarsi nel migliore dei modi il Tfr, che nell’arco di una carriera può mediamente trasformarsi in 93.658 euro netti per un insegnante, 87.358 per un impiegato, 122.146 per un responsabile vendite. Gli importi rispecchiano le proiezioni del Fondo Tesoreria dell’Inps nel caso il Tfr sia lasciato in azienda, ma ci sono altre possibilità. In sostanza il valore finale dipende da come il lavoratore ha deciso di gestire il Tfr, e dalla sua propensione a prendersi dei rischi. Le tre opzioni La legge 252 del 2005 (articolo 8, comma 7 qui) prevede 3 opzioni. 1) Se entro sei mesi dalla prima assunzione non decidi a chi affidare il Tfr, la mensilità annua confluirà automaticamente nel fondo pensione stabilito dal contratto collettivo di riferimento. Si tratta di fondi che investono sui mercati finanziari e che, secondo il Centro studi e ricerche Itinerari previdenziali guidato da Alberto Brambilla (su dati della Commissione di Vigilanza sui Fondi Pensione), negli ultimi 10 anni hanno registrato rendimenti medi compresi tra il 2,2 e il 2,9%, a seconda della tipologia e del livello di rischio. 2) Puoi scegliere in autonomia a quale fondo pensione affidarlo, tra i 291 attivi che oggi raccolgono quasi 10 milioni di iscritti. 3) Puoi decidere di lasciarlo in azienda con una rivalutazione annua dell’1,5% più il 75% dell’inflazione: se l’impresa ha più di 50 dipendenti, il Tfr viene trasferito al Fondo di Tesoreria dell’Inps (legge 296/2006, articolo 1, commi 755 e 756 qui). In questo caso l’incasso è sempre garantito anche se l’azienda fallisce. Tra il 2014 e il 2024 la rivalutazione media, sempre secondo Itinerari previdenziali su dati Covip, è stata del 2,4%. Oggi il Tfr vale complessivamente 445 miliardi di euro, ma solo il 24% è affidato ai fondi pensione, mentre la maggior parte (76%) resta nelle aziende. Cosa cambia concretamente tra queste due possibilità?

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