@pan_siahaan: Bagian 294. 😌😌 #Batak #bataktiktok #batakhits #fypbatak #storybatak #pan_siahaan #PS_STORY

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Monday 25 November 2024 12:51:20 GMT
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kulisawit_55
sedang proses🤪😝😜 :
molo binereng Sian par dagingan i, na pagodang hu ra mamokik makana lam kurus🥴
2024-11-26 03:25:15
6
afgtnijff45
Rii🕊️ :
@kristinanadeak 😭😭
2024-11-26 00:24:26
1
aldocristians
Aldo Cristian` :
Toe ma alam doo
2024-11-26 11:41:47
1
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⚠️dettagli ⬇️ Coinbase è finita nel mirino: un attacco hacker ha violato i dati sensibili di centinaia di migliaia di utenti. Ma non parliamo di chiavi private o wallet svuotati: il vero colpo è stato al cuore del KYC. Secondo le ricostruzioni, dei criminali sono riusciti a corrompere operatori di supporto di terze parti in India, ottenendo accesso al sistema interno usato da Coinbase per verificare l’identità degli utenti. Risultato? Nomi, indirizzi, date di nascita, numeri di telefono, e perfino documenti d’identità trafugati. Gli hacker hanno chiesto un riscatto da 20 milioni di dollari. Coinbase ha rifiutato. E come risposta, ha messo sulla testa degli aggressori una taglia equivalente: 20 milioni per chi fornisce informazioni utili. Nel frattempo, i dati rubati vengono sfruttati per inviare SMS fraudolenti, email di phishing e tentativi di truffa sempre più sofisticati. L’attacco ha colpito circa l’1% degli utenti: un numero che sembra piccolo, ma significa comunque centinaia di migliaia di persone. Il paradosso è evidente: le crypto sono nate per sfuggire al controllo centralizzato. E invece ci ritroviamo con giganteschi archivi di identità digitali, gestiti da pochi, violabili da chiunque. Il KYC ci protegge davvero? O è diventato il punto d’ingresso perfetto per colpirci? #CoinbaseHack #KYC #CryptoNews #Web3 #CyberSecurity #Phishing #Decentralizzazione #Criptovalute #Blockchain #PrivacyDigitale #CryptoAlert #Doxxing #DatiPersonali #TechNews #Coinbase
⚠️dettagli ⬇️ Coinbase è finita nel mirino: un attacco hacker ha violato i dati sensibili di centinaia di migliaia di utenti. Ma non parliamo di chiavi private o wallet svuotati: il vero colpo è stato al cuore del KYC. Secondo le ricostruzioni, dei criminali sono riusciti a corrompere operatori di supporto di terze parti in India, ottenendo accesso al sistema interno usato da Coinbase per verificare l’identità degli utenti. Risultato? Nomi, indirizzi, date di nascita, numeri di telefono, e perfino documenti d’identità trafugati. Gli hacker hanno chiesto un riscatto da 20 milioni di dollari. Coinbase ha rifiutato. E come risposta, ha messo sulla testa degli aggressori una taglia equivalente: 20 milioni per chi fornisce informazioni utili. Nel frattempo, i dati rubati vengono sfruttati per inviare SMS fraudolenti, email di phishing e tentativi di truffa sempre più sofisticati. L’attacco ha colpito circa l’1% degli utenti: un numero che sembra piccolo, ma significa comunque centinaia di migliaia di persone. Il paradosso è evidente: le crypto sono nate per sfuggire al controllo centralizzato. E invece ci ritroviamo con giganteschi archivi di identità digitali, gestiti da pochi, violabili da chiunque. Il KYC ci protegge davvero? O è diventato il punto d’ingresso perfetto per colpirci? #CoinbaseHack #KYC #CryptoNews #Web3 #CyberSecurity #Phishing #Decentralizzazione #Criptovalute #Blockchain #PrivacyDigitale #CryptoAlert #Doxxing #DatiPersonali #TechNews #Coinbase

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