@ala_mexico7:

Mexico7🇲🇽🇵🇱
Mexico7🇲🇽🇵🇱
Open In TikTok:
Region: FR
Friday 06 January 2023 17:45:24 GMT
22325
2693
16
167

Music

Download

Comments

tnss__l
𝐿’ :
c ça votre prblm
2023-01-06 22:49:56
6
jadee_pre
jade † :
la pauvre
2023-01-08 14:10:32
4
ornellasl_
Orné👸🏼 :
J’espère, elle voit pas le TikTok
2023-01-10 07:34:33
3
_.celiaa.__
𝓒’💕 :
de tous le monde
2023-01-07 11:39:14
2
talives4
𝒯𝒽𝒶𝓁𝓁𝒾𝒶 ꨄ :
j’avais remarqué
2023-06-28 18:24:39
1
lenny_zk4
Lenny_zk4 :
Si tu es dans mes republications je rigole
2024-08-28 23:11:22
0
achteenvertig.wjdii
طاهة / Tahaa :
des gens tout court
2023-01-07 01:55:44
3
chl.dh
𝐂𝐡𝐥𝐨𝐞́ :
de lui..
2023-07-06 21:45:51
1
louna.czo
𝐋✪𝐮𝐧𝐚𝐚 :
Y’a quelqu’un qui a republier euh il se lasse déjà d’elle alors qui vienne juste de commencer leur « relation » 😬
2023-06-04 18:32:17
0
jadecm_
𝑱𝒂𝒅𝒆 :
Lui*
2023-01-06 18:49:55
0
zitoun.682
໒꒰ྀིっ˕ -。꒱ྀི১ :
@A.slmt🇩🇿🇹🇳 saddd aniss
2023-06-01 21:09:16
0
ena_a00
a_aa02 :
Phobie
2023-01-21 09:22:46
0
mbsgn
mbgns :
@Kaïs c est moi?
2023-07-17 21:27:22
0
rznlqx
ⵣ :
c'est ça votre blem
2023-08-13 20:56:07
0
chiaraa.glf
𝐂𝐇𝐈𝐀𝐑𝐀 :
de lui *
2023-11-09 19:39:53
0
prvde_fati
🇲🇦🇵🇸 :
sans contre façon jss un garçon
2023-12-11 21:26:15
0
To see more videos from user @ala_mexico7, please go to the Tikwm homepage.

Other Videos

ciao piccola mia, ero nel quinto mese e non sapevo che saresti stata una bambina, ce l’hanno detto all’ecografia di secondo livello, quella che ci hanno fatto dopo che, alla prima, hanno trovato qualcosa che non andava. fuori c’era il sole, non una nuvola, niente, anche l’aria sapeva di buono, e noi avremmo visto il tuo viso, e forse avremmo anche scoperto il tuo sesso. e invece no. mi ricordo la sonda sulla pancia, la mia dottoressa che gira e rigira sulla tua testa, chiama una collega, poi un’altra, e insieme bisbigliano, ed io sarei voluta morire lì, in quel preciso instante, perché in quell’assenza di parole c’era tutto quello che poi è diventato realtà. ho vissuto una tortura, la notte ti accarezzavo prima di andare a dormire e la mattina ti parlavo appena sveglia, perché ci ho sperato. ho sperato che si fossero sbagliati, ma la diagnosi era corretta. io e il tuo papà ci abbiamo pensato, ma non potevo immaginare la tua esistenza così, senza la possibilità di interagire, senza la possibilità di scegliere. allora ho scelto per te. ho scelto che tu fossi libera. libera dalle sofferenze, libera dal dolore, libera da una vita che non ti ha meritata. perché noi ti amavamo già tanto, ma non siamo stati abbastanza forti da rischiare di farti nascere e di perderti subito dopo. sono andata in ospedale, mi hanno dato delle pillole e lasciata in una stanza. ogni tanto mi affacciavo e vedevo le altre donne con il pancione camminare nel corridoio e sarei voluta solo scomparire: loro stavano dando la vita, io ti avrei dato la morte. ad un certo punto sono cominciate le contrazioni, forti, sempre più forti, e poi ti ho sentito andare via, ho sentito proprio il distacco. poi non ho sentito più niente. per giorni, mesi. l’ostetrica è arrivata ti ha raccolta e portata via da me dentro un panno, io non ti ho voluta nemmeno guardare, non so nemmeno di chi sarebbero stati i tuoi occhi, o le tue labbra, di che colore avresti avuto i capelli…so che quel giorno sono morta con te, per rinascere senza un pezzo, per il resto della mia vita…
ciao piccola mia, ero nel quinto mese e non sapevo che saresti stata una bambina, ce l’hanno detto all’ecografia di secondo livello, quella che ci hanno fatto dopo che, alla prima, hanno trovato qualcosa che non andava. fuori c’era il sole, non una nuvola, niente, anche l’aria sapeva di buono, e noi avremmo visto il tuo viso, e forse avremmo anche scoperto il tuo sesso. e invece no. mi ricordo la sonda sulla pancia, la mia dottoressa che gira e rigira sulla tua testa, chiama una collega, poi un’altra, e insieme bisbigliano, ed io sarei voluta morire lì, in quel preciso instante, perché in quell’assenza di parole c’era tutto quello che poi è diventato realtà. ho vissuto una tortura, la notte ti accarezzavo prima di andare a dormire e la mattina ti parlavo appena sveglia, perché ci ho sperato. ho sperato che si fossero sbagliati, ma la diagnosi era corretta. io e il tuo papà ci abbiamo pensato, ma non potevo immaginare la tua esistenza così, senza la possibilità di interagire, senza la possibilità di scegliere. allora ho scelto per te. ho scelto che tu fossi libera. libera dalle sofferenze, libera dal dolore, libera da una vita che non ti ha meritata. perché noi ti amavamo già tanto, ma non siamo stati abbastanza forti da rischiare di farti nascere e di perderti subito dopo. sono andata in ospedale, mi hanno dato delle pillole e lasciata in una stanza. ogni tanto mi affacciavo e vedevo le altre donne con il pancione camminare nel corridoio e sarei voluta solo scomparire: loro stavano dando la vita, io ti avrei dato la morte. ad un certo punto sono cominciate le contrazioni, forti, sempre più forti, e poi ti ho sentito andare via, ho sentito proprio il distacco. poi non ho sentito più niente. per giorni, mesi. l’ostetrica è arrivata ti ha raccolta e portata via da me dentro un panno, io non ti ho voluta nemmeno guardare, non so nemmeno di chi sarebbero stati i tuoi occhi, o le tue labbra, di che colore avresti avuto i capelli…so che quel giorno sono morta con te, per rinascere senza un pezzo, per il resto della mia vita…

About